Costruzione Didgeridoo

Realizzo i miei Didgeridoo utilizzando la tecnica del taglio longitudinale, le due metà del troco/ramo vengono svuotate a mano con sgorbie e utensili e riunite con colla specifica per legno.

L’interno del didgeridoo  viene trattato con vernici specifiche per legno naturali e biocompatibili a base d’acqua, il legno e così protetto per sempre dall’umidita e dalla saliva, per tanto non necessita di manutenzioni future, se non quella di tanto in tanto di essere sciacquato con acqua corrente e pulito nell’imboccatura con sapone neutro.

La superficie esterna è protetta anch’essa come quella interna e può essere lasciata al naturale con la venatura a vista, decorata con pirografie o colori acrilici,  utilizzando colorazioni tipiche quali l’ocra gialla e rossa, il bianco dell’argilla caolino e il nero del carbone

I decori realizzati si ispirano fedelmente all’arte aborigena, il momento del decoro di uno strumento è per me molto importante, quasi quanto quello in cui sento per la prima volta il suo suono durante gli ultimi attimi della costruzione, una fase nella quale esprimo la mia passione più profonda per il didgeridoo e la cultura aborigena.

L’imboccatura viene realizzata in legno tornito o in cera d’api nera.

Raccolgo i legni da utilizzare secondo una logica di ecosostenibilità, per tanto utilizzo solo rami e tronchi provenienti da piante morte naturalmente, recandomi in aree golenali, lungo le spiagge e addentrandomi all’interno di piccole zone boschive.

I legni raccolti vengo lasciati stagionare e asciugare per più di due anni, e successivamente lavorati,  quindi  la scelta dei legni è puramente affidata al momento.

Per la realizzazione e l’accordatura di ciascuno strumento non seguo tecniche che utilizzano calcoli e forme derivate da software di calcolo precisi, ma affidandomi al mio sentire, alla mia esperienza e all’estemporaneità del momento.

Quindi ogni strumento é UNICO nel suo genere, quasi come gli strumenti originali scavati dalle termiti, ritengo che applicare tecniche di standardizzazione  alla costruzione  di un didgeridoo, significhi snaturare lo strumento, originariamente nato per opera  delle termiti in un contesto naturale, ben al di fuori da  logiche di produzione di massa e di catena di montaggio.

AVVERTENZE:

Quando nel periodo invernale suoni il didgeridoo c’è il rischio che si aprano delle crepe a causa della dilatazione delle molecole dell’acqua, nell’umido dello strumento.

Trasportalo sempre in una custodia che lo protegga dallo sbalzo termico, lo stesso può accadere se lasciato alle alte temperature,non tenerlo vicino a fonti di calore e proteggilo dai raggi diretti del sole.

Il metodo migliore per riparare eventuali crepe e’ quello di preparare una mix di colla vinilica e polvere di legno da applicare nella crepa oppure dello stucco plastico epossidico.

Alcuni miei didgeridoo si sono crepati a causa dell’utilizzo prolungato e questo accade soprattutto nelle prime settimane di vita dello strumento, periodo durante il quale il legno deve assestarsi, ma nulla è cambiato nella qualità sonora dopo la riparazione.

Se dovesse succedere non preoccuparti e ripara come indicato sopra, ricorda che il legno è sempre vivo nonostante il lungo periodo di stagionatura.