Realizzo i miei Didgeridoo utilizzando la tecnica del taglio longitudinale, le due metà vengono svuotate a mano con sgorbie e utensili e riunite con colla specifica per legno.
L’interno del didgeridoo viene trattato con impregnanti atossici a base d’acqua, il legno e così protetto per sempre dall’umidita e dalla saliva, per tanto non necessita di manutenzioni future, se non quella di tanto in tanto di essere sciacquato con acqua corrente e pulito nell’imboccatura con sapone neutro.
La superficie esterna è protetta anch’essa come quella interna e può essere lasciata al naturale con la venatura a vista o decorata con pirografie o colori acrilici.
L’imboccatura viene realizzata in legno tornito o in cera d’api nera.
Per la scelta dei legni , non seguo una logica specifica, ma istintiva affidandomi all’ispirazione che mi suggerisce il ramo/tronco.
Il legno una volta tagliato viene stagionato per un anno e poi lavorato.
AVVERTENZE:
Quando nel periodo invernale suoni il didgeridoo c’è il rischio che si aprano delle crepe a causa della dilatazione delle molecole dell’acqua, nell’umido dello strumento.
Trasportalo sempre in una custodia che lo protegga dallo sbalzo termico, lo stesso può accadere se lasciato alle alte temperature,non tenerlo vicino a fonti di calore e proteggilo dai raggi diretti del sole.
Il metodo migliore per riparare eventuali crepe e’ quello di preparare una mix di colla vinilica e polvere di legno da applicare nella crepa oppure dello stucco plastico epossidico.
Alcuni miei didgeridoo si sono crepati a causa dell’utilizzo prolungato e questo accade soprattutto nelle prime settimane di vita dello strumento, periodo durante il quale il legno deve assestarsi, ma nulla è cambiato nella qualità sonora dopo la riparazione.
Se dovesse succedere non preoccuparti e ripara come indicato sopra, ricorda che il legno è sempre vivo nonostante il lungo periodo di stagionatura.